23. settembre 2020

«Gli ultimi saranno i primi»: l’addio a un regolamento d’esame

A Hitzkirch si è tenuta l’ultima sessione secondo il vecchio regolamento d’esame. Il presidente della commissione circondariale 2, Ferdinand Frehner, coglie l’occasione per tracciare una retrospettiva. Ecco perché il vecchio regolamento d’esame ha vissuto un’ultima rinascita.

«In quanto presidenti delle commissioni circondariali e curatori delle sessioni secondo l’attuale regolamento d’esame, vi lasciamo letteralmente l’ultima parola». È per me un piacere poter ripercorrere gli ultimi anni all’interno della commissione circondariale 2, così come mi è stato richiesto. 

Quando si stila una retrospettiva su qualcosa, spesso si citano cifre e fatti. Anche io lo farò, ma a conclusione di questo mio breve bilancio. Tutto è iniziato con le persone. Molte colleghe e molti colleghi sono infatti arrivati nella commissione circondariale 2 con le proprie esperienze, raccolte nei circondari d’esame dell’allora ZSPS (Scuola di polizia della Svizzera centrale) e in occasione degli esami cantonali del PKNW (Concordato di polizia della Svizzera nord-occidentale). Sin dall’inizio, lavorare nella commissione circondariale 2 è stato per me il grande successo professionale, dovuto ancora una volta alle persone, alle colleghe e ai colleghi, e alla quantità di passione, impegno e intelligenza che li caratterizzano.

La mia più grande difficoltà è stata applicare le disposizioni della SEFRI (Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione), secondo le quali «chi insegna, non esamina»: non sono state sempre facili da fare accettare. Ho sempre pensato che il mio compito principale consistesse nel portare avanti una sessione equa, che prevedesse possibilità di ricorso e fosse conforme al regolamento d’esame. Può essere che per questo motivo alcuni mi percepissero come testardo, ma è un prezzo che pago di buon grado.

Con la sessione 22-20 è successo qualcosa che mai avremmo ritenuto possibile. Sarebbe dovuta essere la prima sessione a seguire le disposizioni del nuovo regolamento d’esame, ma un virus ha bloccato i lavori tesi alla sua applicazione ed è stato necessario rimandare il nuovo esame al 2021. Si dice che è nei momenti di crisi che è possibile capire di chi ci si può fidare. E noi abbiamo potuto e possiamo ancora fare affidamento gli uni sugli altri: è bastata qualche telefonata per richiamare i membri che avevano già abbandonato la commissione circondariale e far partire la sessione 22-20 in tempi strettissimi insieme ai «vecchi» periti e figuranti. È sicuramente anche un riconoscimento per gli ottimi anni passati insieme, segnati da fiducia, reciproco apprezzamento e anche da alcune amicizie.

116 candidati hanno sostenuto l’ultima sessione (questa volta veramente l’ultima) condotta secondo il regolamento d’esame attualmente in vigore, nel rispetto del piano di protezione legato al coronavirus. Il fatto che 112 candidati siano riusciti a superare l’esame, è sicuramente anche merito del corpo docenti dell’IPH (Scuola di polizia intercantonale di Hitzkirch). Oltre ad aver affrontato molte difficoltà legate al coronavirus, hanno anche dovuto modificare con breve preavviso il piano di formazione, già redatto sulla base del nuovo regolamento d’esame, in modo che i candidati potessero raggiungere gli obiettivi di apprendimento dell’attuale programma quadro d’insegnamento.

Inaspettatamente, anche un altro rappresentante della vecchia guardia si deve congedare. Non c’è occasione migliore per ringraziarvi del vostro impegno a favore della nostra categoria. Ai tavoli della serata tra periti e figuranti, si è discusso di molti aneddoti ed episodi, si è riso molto, ma si è anche rivolto un pensiero a chi purtroppo non è più tra noi. 

Il mio e il nostro apprezzamento va ai colleghi dei settori della psicologia di polizia, della polizia di prossimità e dell’etica / diritti umani, che con altruismo si sono rimboccati le maniche nell’interesse della causa. Grazie anche ai capi settore, ai capi dei periti, ai periti e ai figuranti. Molti di noi si rivedranno durante i nuovi esami di professione: non vedo l’ora! Infine un grande ringraziamento a nome di tutti anche alla segreteria d’esame e ai responsabili tecnici, che, affidabili e sempre disponibili, sono l’anima e il perno dell’esame di professione.

Per concludere, ecco i dati e le cifre annunciati in precedenza:

  • Nessun incidente
  • Nessuna violazione del regolamento d’esame
  • Nessun ricorso che avrebbe potuto rimettere in questione il nostro lavoro
  • 3061 candidati
  • Percentuale di candidati che hanno superato l’esame: 96,5% 
  • Un agente di polizia su due nel ZPK (Concordato di polizia della Svizzera centrale) e nel PKNW (Concordato di polizia della Svizzera nord-occidentale) nonché un agente di polizia su sei in Svizzera ha ottenuto negli ultimi 13 anni il proprio attestato federale nel circondario d’esame 2.
  • Un bacino che conta attualmente 153 periti e 70 figuranti.

L’esame professionale resterà un modello di successo e continuerà a contribuire allo sviluppo dell’armonizzazione del lavoro di polizia in materia di formazione e alla normalizzazione della collaborazione tra i corpi. Ciò accadrà magari a pranzo, nelle pause durante l’esame o, come spero, anche insieme ai colleghi dell’ISP e degli altri quattro circondari d’esame della Svizzera, in occasione di interessanti e a volte complicate discussioni tecniche durante le sedute della commissione d’esame federale.

Il presidente della commissione circondariale 2

Ferdinand Frehner

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